Tra Otto e Novecento, la collina apparteneva alla famiglia Ciocci, che aveva ricevuto la proprietà della tenuta intorno alla metà dell’Ottocento come dono di Pio IX a Francesco Ciocci, in riconoscimento dei suoi meriti come architetto pontificio. Risalendo nel tempo, nella prima metà del Cinquecento, il casale era stato la villa rinascimentale di Biagio Pallai, conosciuto con il nome umanistico di Blosio Palladio, figura di spicco tra i letterati più illustri della Roma dell’epoca. Lo storico casale, insieme alla suggestiva Torre della Luna, è miracolosamente sopravvissuto sia all’intensa urbanizzazione degli anni Settanta e Ottanta, sia all’attività delle cave di argilla che, divorando la collina, fornivano materia prima alle fornaci della valle sottostante. Questa valle deve il suo nome ai forni ardenti in cui l’argilla veniva trasformata in mattoni. La proprietà gode di una posizione straordinaria, che regala una vista unica e privilegiata: a pochi metri in linea d’aria si staglia la maestosa cupola del Buonarroti, aggiungendo ulteriore fascino a questo luogo intriso di storia e bellezza.

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DIMORA DELLA LUNA
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